La fitoterapia è quella pratica medica umana comune a tutte le culture e le popolazioni sin dalla preistoria, che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. Data l’antichità di questa pratica, che con tutta probabilità rappresenta il primo esempio di pratica terapeutica umana, e data la sua generalizzata distribuzione geografica, è impossibile dare una descrizione di essa in termini di un sistema terapeutico specifico.
La fitoterapia è considerata una medicina alternativa nella maggior parte degli stati membri della UE e negli Stati Uniti, anche se alcune piante e soprattutto alcune frazioni di pianta sono riconosciuti e sfruttati anche dalla medicina scientifica tradizionale. La medicina popolare si serve di queste sostanze da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola.
L'uso di piante e dei loro derivati può essere utile nella terapia, ma spesso si verifica uno sfruttamento promozionale di piante ed erbe delle quali si vantano proprietà terapeutiche non documentate e delle quali talvolta si ignorano i possibili pericoli. La carenza di una ferrea regolamentazione, frenata anche da interessi commerciali, contribuisce alla confusione. L'equazione "naturale = benefico" è infatti spesso un semplice tranello atto ad abusare della credulità di alcune persone: anche i virus, difatti, sono naturali, come pure i funghi velenosi o la cicuta con cui Socrate si suicidò. Anche le interazioni con i farmaci tradizionali devono essere valutate con attenzione così come gli effetti collaterali.
I preparati disponibili possono essere schematicamente suddivisi in tre grandi categorie:
- Preparazioni ottenute partendo da pianta essicata
- Preparazioni ottenute partendo da pianta fresca
- Preparazioni per distillazione o spremitura
PREPARAZIONI OTTENUTE PARTENDO DA PIANTA ESSICATA
INFUSO
Si prepara a partire da piante essiccate ridotte a pezzi più o meno piccoli mediante lavorazioni meccaniche. Si mette il materiale in un contenitore adatto, vi si versa sopra acqua bollente e si lascia raffreddare per alcuni minuti. A questo punto si filtra tramite garza senza comprimere e si beve il liquido risultante (si utilizzano da due a dieci parti di pianta essiccata per preparare cento parti di
infuso).
DECOTTO
Si prepara a partire da piante essiccate ridotte a pezzi più o meno piccoli tramite lavorazioni meccaniche. Tale materiale si mette in acqua e si porta fino ad ebollizione, poi si lascia raffreddare, si filtra tramite garza senza comprimere e si beve il liquido risultante (si utilizzano da due a cinque parti di pianta essiccata per preparare cento parti di decotto). Tale metodica di preparazione non deve mai essere applicata a piante contenenti principi attivi volatili.
TISANA
Si prepara a partire da piante essiccate ridotte a pezzi. Una tisana è composta da una miscela di piante medicinali, tra le quali distinguiamo il rimedio base, composto da una o più piante medicinali la cui azione medicamentosa è quella più importante, l’adiuvante, rappresentato da una pianta che ha lo scopo di rinforzare l'effetto del rimedio base, il correttivo, composto da una o più piante che hanno la funzione di migliorare le caratteristiche organolettiche della tisana (per ogni litro di tisana si usano da dieci a venti grammi di piante essiccate). La tisana può essere preparata per infusione, per decozione, per macerazione o anche, in certi casi, per semplice soluzione. É importante sottolineare che il calore dell'acqua bollente può alterare i principi attivi presenti nella pianta, riducendo in tal modo la sua efficacia. In genere le tisane hanno un’azione curativa blanda.
POLVERE
È una forma farmaceutica ottenuta a partire da pianta essiccata, che viene ridotta in polvere tramite opportune lavorazioni meccaniche. Le polveri possono essere semplici, se contengono un solo componente, o composte se ne contengono più di uno. Le polveri micronizzate si ottengono macinando
opportunamente la pianta essiccata e sottoponendo poi il prodotto ottenuto a setacciatura, raggiungendo in tal modo una granulometria molto fine ed uniforme. Il loro componente predominante
dal punto di vista quantitativo è costituito dai materiali di struttura del vegetale, in particolare cellulosa e lignine, mentre i principi attivi sono presenti in quantità piuttosto limitata, non oltre il 10% del peso del prodotto finito. Il vantaggio di questa tecnica e quello di non causare alterazioni nel fitocomplesso ad opera del calore, che si sviluppa invece durante la lavorazione tradizionale, e questo è particolarmente vero per piante che hanno dimostrato di temere le alte temperature, in particolare quelle ricche di oli essenziali. Le polveri hanno un’azione curativa che può considerarsi discreta.
ESTRATTO FLUIDO
Si prepara a partire da pianta essiccata, mettendola a macerare in un solvente apposito, generalmente alcool etilico, per determinati periodi di tempo. Nell’estratto fluido si procede in modo che una parte in peso del prodotto finito corrisponda a una parte in peso della pianta essiccata di partenza, e quindi esso ha un rapporto estratto/droga di 1 : 1. É un prodotto altamente medicamentoso, poichè l’alcool è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso presente nella pianta di partenza, anche se i processi di essiccazione possono comportare la riduzione e più raramente la perdita di uno o più dei principi attivi tipici di quella pianta, specialmente se rappresentati da sostanze fortemente volatili. L’estratto fluido ha un’azione curativa che può considerarsi discreta.
ESTRATTO SECCO
Si prepara in genere partendo dall’estratto fluido, che poi viene fatto evaporare con metodiche sofisticate quali la nebulizzazione, fino ad ottenere una polvere finissima ed impalpabile, che è rappresentata in pratica solo dal fitocomplesso tipico di quella pianta (il rapporto estratto/droga varia in genere da 1 : 3 fino a 1 : 8). Grazie a questa sua concentrazione e purezza, è possibile procedere alla titolazione, che consiste nel valutare, con tecniche particolarmente sofisticate, non solo la presenza del o dei principi attivi ricercati, ma anche di determinarne esattamente la quantità. In questo modo si ottiene un prodotto di tipo farmaceutico, poichè è possibile determinare le sostanze in esso presenti e di misurarne con precisione la quantità, ottenendo così un rimedio standardizzato e quindi sempre uguale in ogni lotto utilizzato. L’estratto secco è dotato di un’azione curativa ottimale.
ESTRATTO TOTALE
È costituito da una miscela di polveri micronizzate e di estratti secchi, il cui principale vantaggio consiste nel non dover aggiungere eccipienti inerti per evitare il compattamento degli estratti secchi conseguente all’umidità. Per questo motivo è molto più difficile ottenere un titolo adeguato e/o rispettare quello prescritto dalla Farmacopea, per la minor ricchezza in principi attivi causata dall'aggiunta delle polveri. L’estratto totale è dotato di un’azione curativa discreta
PREPARAZIONI OTTENUTE PARTENDO DA PIANTA FRESCA
TINTURA MADRE
Si prepara mettendo la pianta allo stato fresco, quindi entro poche ore dalla sua raccolta, a macerare in
un solvente corretto, generalmente alcool etilico, per un determinato periodo di tempo. Per la preparazione delle tinture madri si fa riferimento a quanto indicato nella Farmacopea Francese o in quella Tedesca, poichè la Farmacopea Italiana non le prende ancora in considerazione. La Tintura Madre è dotata di un grado alcolico che in genere è compreso tra i 50 e i 70°C. Durante la conservazione essa può lasciare un leggero deposito sul fondo del contenitore. Come tutte le forme liquide, va assunta diluendola in poca acqua non gasata a temperatura ambiente e tenuta in bocca per almeno un minuto, allo scopo di favorire l’assorbimento attraverso la mucosa della bocca. Le tinture madri hanno un’azione curativa piuttosto blanda.
MACERATO GLICERINATI O GEMMODERIVATO
Si prepara mettendo a macerare in una miscela d’acqua (20%) alcool (30%) e glicerina (50%) le parti più giovani della pianta: le gemme, i giovani getti non più lunghi di 5 cm e talvolta le giovani radici, per determinati periodi di tempo (una parte del preparato di base viene diluita con 9 parti di una miscela
contenente il 50% di glicerina, il 30% di alcool e il 20% di acqua). Per la preparazione dei macerati glicerinati si fa riferimento a quanto indicato nella Farmacopea Francese, poichè la Farmacopea Italiana
non li prende ancora in considerazione. È dotato di un grado alcolico di 30°C. Durante la conservazione esso può lasciare un leggero deposito sul fondo del contenitore. Come tutte le forme liquide, va assunto diluendolo in poca acqua non gasata a temperatura ambiente e tenuta in bocca per almeno un minuto, allo scopo di favorire l'assorbimento attraverso la mucosa della bocca. I macerati glicerinati hanno un’azione curativa discreta.
SOSPENSIONE INTEGRALE DI PIANTA FRESCA
É una preparazione entrata solo recentemente nell'elenco dei prodotti fitoterapici. Essa si prepara raccogliendo la pianta e sottoponendola nel più breve tempo possibile a criofrantumazione alla temperatura di -70°C, ottenuta iniettando nel frantumatore azoto liquido alla temperatura di -196°C. Successivamente, si sottopone il materiale a pressioni elevate per estrarne i liquidi in esso contenuti e quindi anche il fitocomplesso, operando sempre a temperature estremamente basse affinché la pressione non generi calore, che potrebbe alterare alcune parti del fitocomplesso. Il prodotto ottenuto viene infine diluito in alcool a 36 gradi per stabilizzare gli enzimi già bloccati dalle bassissime temperature, perché altrimenti essi riprenderebbero a funzionare riportando il prodotto finito a temperatura ambiente. Poichè tutto il contenuto della pianta passa nella sospensione, si ottiene un estratto completo e rappresentativo del fitocomplesso. Questo prodotto è, però facilmente deperibile, per cui viene commercializzato sotto vuoto e, una volta aperto, deve essere consumato nel più breve tempo possibile e conservato al freddo. Le SIPF hanno una buon azione curativa, ma sono pressoché introvabili in Italia.
SUCCO DI PIANTA FRESCA
Sono preparati ottenuti meccanicamente per pressione della pianta fresca, preventivamente frantumata, e sono costituiti dai liquidi presenti nei tessuti vegetali. Essi sono commercializzati sotto vuoto senza l’aggiunta di coloranti o conservanti, e sono una forma molto semplice di somministrazione delle piante medicinali, che può essere paragonata alle polveri. Su queste hanno però il vantaggio di non aver subito l’essiccamento, capace di provocare alterazioni enzimatiche di alcuni componenti. Questo prodotto è, però facilmente deperibile, per cui viene commercializzato sotto vuoto e, una volta aperto, deve essere consumato nel più breve tempo possibile e conservato al freddo. I succhi hanno un’azione curativa discreta.
PREPARAZIONI PER DISTILLAZIONE O SPREMITURA
OLI ESSENZIALI O ESSENZE
Sono forme farmaceutiche ottenute per distillazione in corrente di vapore o per spremitura di una pianta fresca oppure essiccata. Recentemente è stata messa a punto una tecnica di estrazione basata sui gas supercritici. L’olio essenziale ottenuto è una miscela di sostanze organiche, per lo più volatili, con odore aromatico caratteristico e in genere piuttosto penetrante. Gli oli essenziali sono poco stabili: all’aria, alla luce e al calore si ossidano diventando scuri, più densi e di odore meno gradevole, inoltre sono lipofili, cioè capaci di penetrare anche in tessuti contenenti elevate quantità di sostanze grasse, generalmente liquidi, assai poco solubili in acqua ma solubili nei solventi dei grassi come alcool, etere, cloroformio e nei grassi stessi come olio di mandorle, oli di oliva e/o di semi ecc. La loro lipofilia ne consente la penetrazione nel sangue in quantità significative anche se usati per via esterna. É necessario accertarsi che gli oli essenziali usati siano purissimi e prodotti quindi da officine farmaceutiche, poichè quelli sofisticati e quelli sintetici possono essere molto più tossici. Recentemente sono stati messi a punto, per alcune essenze, i cosiddetti oli essenziali microincapsulati, che si presentano come una polvere a granulometria media, nella quale gli oli essenziali vengono fatti assorbire a particelle di materiali inerti. Gli oli essenziali hanno un’azione curativa ottimale, ma possono essere facilmente tossici se usati in modo non corretto.
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